La luna nera [La saga dei Poldark - vol. 5] by Winston Graham

La luna nera [La saga dei Poldark - vol. 5] by Winston Graham

autore:Winston Graham [Graham, Winston]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Narrativa storica
ISBN: 9788845400377
editore: Sonzogno
pubblicato: 2018-09-05T16:00:00+00:00


Capitolo cinque

Ross continuò ad andare a trovare zia Agatha ogni settimana, fino all’inizio di aprile. Un giorno, mentre erano insieme, lei gli disse:

«Sono tornati.»

«Chi? George?» chiese lui, preso alla sprovvista, suo malgrado, perché anche i più coraggiosi preferiscono essere pronti ad affrontare i guai.

«No, i due vecchi Chynoweth. E anche Geoffrey Charles e la sua governante.»

Ross sorrise tra sé e sé al pensiero che sua zia desse del vecchio a qualcuno.

«E George ed Elizabeth?»

«Torneranno la prossima settimana o quella dopo, così hanno detto. Volevano essere a casa per Pasqua ma ormai è passata.»

Ross avvicinò la bocca al viso rugoso e coperto di peluria e gridò: «Sai che quando saranno qui di nuovo, non potrò più venire a trovarti, vero?»

«Già. Accidenti a George, che il diavolo se lo prenda.» Borbottò quelle imprecazioni mentre accarezzava il gatto nero. In un’altra epoca, una donna come lei sarebbe senz’altro stata molto temuta, pensò Ross. «Ragazzo mio, prima che tu vada, c’è una cosa che devo dirti. Ti ricordi il dieci agosto?»

«Il dieci? No, a dire il vero no. Ma certo… è il tuo compleanno.»

Le labbra di Agatha si stirarono scoprendo le gengive viola. «Il mio centesimo compleanno. Non vedo l’ora di arrivarci. Per quanto ne so, nessun Poldark ha mai superato i novanta. C’è stata Rebecca, la sorella di Charles Vivian, ma è morta per un’ernia che non ne aveva ancora novantuno. Per un sacco di tempo è stata la più longeva di noi. Ma poi sono arrivata io. E ora Agatha Poldark sta per compiere cento anni! Devo tenere duro solo altri quattro mesi. Ci crederesti?»

Ross si mostrò debitamente colpito. Zia Agatha continuò, in preda all’entusiasmo: «Allora, ragazzo mio, il dieci agosto darò una festa. Che cosa ne dici, eh? Una festa. Non costerà un centesimo a quel taccagno che Elizabeth si è sposata. Userò i miei soldi. Non ne ho molti, certo, ma più che abbastanza per una festa… Mio padre mi ha lasciato un gruzzoletto che ha fruttato niente male, in tutti questi anni. La settimana scorsa, ne ho dati un po’ a Francis, ma ne ho ancora.» Rimase senza fiato e dovette fermarsi per qualche istante, cercando di riordinare pensieri e ricordi. Poi i suoi baffi furono scossi da un tremito. «George non può impedirmelo. Se solo ci provasse, si verrebbe a sapere in tutto il distretto. Inviterò tutti i miei amici, alcuni non li vedo da anni e anni. E poi i vicini, tutti i nostri vicini, e ci sarà… ci sarà una grande torta. Voglio che ci siate tu e il tuo piccolo. E anche quella spilungona coi capelli rossi che hai portato qui a Natale. E i tuoi bambini… voglio conoscerli prima di morire. Quindi non dimenticare: il dieci agosto!»

Ross le accarezzò i capelli. Era stato il discorso più lungo che le avesse mai sentito fare. «Stai tranquilla, me lo ricorderò. E ci saremo. Ora riposati, non ti devi stancare. Il tempo finalmente sta migliorando, di qui a una settimana, farà caldo abbastanza e potrai uscire in giardino.



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